Tempi passati

2018

Tempo'18: una nuova stagione di mostre ed eventi al M.A.C.I.

Il M.A.CI. si prepara ad una nuova stagione di mostre ed eventi temporanei.
Multidisciplinarietà, sperimentazione, contemporaneità, sincretismo
– le parole chiave vincenti della scorsa stagione espositiva, si rinnovano ora per il 2018.

L'obiettivo è infatti  quello di proseguire nell'identità caratterizzata ed innovativa che lo spazio espositivo di Villa Faravelli è riuscito a conquistare in questo primo anno di attività sotto la nuova gestione di Cooperativa CMC: un traguardo raggiunto coinvolgendo personalità importanti dell'arte contemporanea, aprendo a nuovi linguaggi ed espressioni attualissime, rinnovando l'impegno a richiamare un pubblico vario e stratificato in un'esperienza multisensoriale e in una fruizione attiva e partecipata della realtà museale.

Il 2018 confermerà la vocazione del museo come luogo di incontro caratterizzato quindi da una serie di eventi ed iniziative collaterali, che coinvolgeranno il pubblico in un’esperienza di visita non solo visiva, ma anche e soprattutto di suoni e storie. Molte saranno le collaborazioni con partner esterni, nell'ottica di proporre una programmazione multidisciplinare e di qualità.

La nuova stagione si aprirà con una mostra che saprà essere contenitore per una serie di importanti appuntamenti, costruendo così una vera panoramica a 360° sulle più contemporanee declinazioni dell’arte – dalla musica al cinema, dalla fotografia al reading.

Anche per questo 2018 il M.A.C.I. punterà quindi a coinvolgere un pubblico non solo locale – affermandosi come punto di riferimento per il rilancio della cultura sul territorio – ma anche e soprattutto internazionale, andando ad intercettare il turismo interessato come l’utenza km 0.

POST PUNK SITUATION

POST PUNK SITUATION

Una mostra fotografica, una rassegna cinematografica e una video room, una masterclass e un concerto dell’icona del punk rock Glen Matlock – membro del nucleo originario dei Sex Pistols.

Tutto questo – e molto altro – è il progetto Post Punk Situation di John Tiberi, in collaborazione con il M.A.C.I. e con la curatela di Alessandro Romanini, sviluppato grazie all’idea di Alfonso Sista, responsabile per la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona e il patrocinio del Comune di Imperia.

Una rassegna che racconta il movimento e l’estetica Punk e percorre un viaggio alle radici delle istanze controculturali e delle ribellioni “artistiche” del XX° secolo.

Ci sono dei momenti storici in cui avvengono delle rotture generazionali che tendono a fare tabula rasa con il passato, costruendo nuovi stili, comportamenti, ritmi e mode. Questo è quanto è accaduto in Inghilterra alla metà degli anni '70 del secolo scorso con il fenomeno del Punk - una rivoluzione musicale, estetica e sociale. Non solo distruzione dell’ordine costituito ma anche comunicazione del disagio di una generazione emergente.

In questo e in numerose altre analogie, il Punk trova una comunanza alle origini con un altro importante movimento di avanguardia, che nasce proprio nel territorio ligure.

E’ infatti a Cosio d’Arroscia – sulle Alpi Marittime liguri - che nel luglio del 1957, nella casa del giovane pittore locale Piero Simondo, si riunisce un eterogeneo gruppo di artisti e studiosi, che darà vita all’Internazionale Situazionista.

Tra questi, l’intellettuale francese Guy Debord – autore de La Società dello Spettacolo - gli artisti Asger Jorn e Pinot Galizio, la pittrice ed ereditiera americana ereditiera Pegeen Guggenheim (figlia di Peggy) e il suo compagno artista Ralph Rumney, accomunati dalla volontà di combattere l’alienazione della società dei consumi e valorizzare la fantasia e il gioco come filosofia di vita, all’insegna del motto “vivere senza tempo morto e godere senza ostacoli”.

Come sostiene John Tiberi Il movimento situazionista ha saputo rielaborare le istanze rivoluzionarie delle avanguardie storiche creando una saldatura fra il movimento Dada, i movimenti studenteschi del 1968 e il Punk”.

Gli fa eco il curatore Alessandro Romanini “La mostra e il progetto nel suo complesso dimostrano come il Situazionismo prima e il Punk dopo, attraverso il ’68, abbiano influenzato tutti gli ambiti della cultura post-moderna e di quella contemporanea, dalla musica alla moda, dal cinema alla pubblicità, dalla letteratura all’urbanistica”.

Le foto di John Tiberi allestite nelle sale del M.A.C.I., mostrano allora il fenomeno Punk  e i Sex Pistols in tutte le sfumature: dai movimentati concerti all’inizio della loro esperienza musicale, alle registrazioni in studio, dalle tournée (compresa la celeberrima serie di concerti in Scandinavia), ai viaggi - tra cui quello leggendario a Berlino dove fu composto il brano “Holydays in the Sun” (prodotto in studio dallo stesso Tiberi) – fino alla vita quotidiana della band lontana dai riflettori e la società del periodo.

Un consistente nucleo di documenti (fanzines, testi, libri...) e una sala video con inediti filmati dell'epoca, completano l’allestimento.

Una storia fatta di immagini, video, installazioni e ricordi personali, che coinvolgerà un’audience nazionale ed internazionale curiosa ed appassionata, ma anche un pubblico locale di giovani che riscoprono il Punk e di meno giovani, che il Punk lo hanno vissuto come esperienza di vita e di ribellione giovanile.

 

JOHN TIBERI

John Tiberi, è uno dei protagonisti e allo stesso tempo il biografo visivo e narratore colto di quella che viene considerata l’ultima rivoluzione del XX° secolo, il Punk.

Con le conoscenze acquisite nel mondo della pubblicità a Soho di Londra, John Tiberi inizia a fotografare la nascente controcultura londinese nella fine degli anni ‘60. Lavora per diverse riviste, come la nascente Spare Rib o il popolare magazine per giovani 19, concentrandosi su alcuni temi privilegiati, come gli aspetti sociali e culturali dello squatting, e la legittimità dell’occupazione degli edifici sfitti.

Nel 1975 incontra i 101ers, band che si esibisce allora sul minuscolo palco nel retro di un pub in Notting Hill, e procura loro un contratto discografico, finendo per produrre il disco Keys to Your Heart, incentrato sul tema dello squatting. Il cantante del gruppo era Joe Strummer, futuro leader dei Clash. È da Joe Strummer, conosciuto allora come ‘Woody’, che proviene ‘Boogie’, il soprannome di Tiberi.

 “Ascoltavo il programma radiofonico di Charlie Gillet ogni domenica per le novità sulle band di Londra, ma i 101ers venivano da un altro posto, ben fuori da quella zona, e ciò li rendeva ancora più interessanti. Istintivamente decisi di aiutarli. Erano probabilmente la cosa migliore che avessi visto in tanti anni, tanto da riuscire a creare fibrillazione negli scenari grigi di quei tempi.”

Dopo aver visto i Sex Pistols al 100 Club nell’aprile del ‘76 Tiberi contatta Malcolm McLaren per organizzare un concerto con i 101ers al Nashville club. Gli avvenimenti di quella notte sono in seguito sbattuti sulla copertina di Melody Maker, accompagnati dalla domanda: “È questo il futuro del Rock n’ Roll?”. Strummer decide così di fare sul serio fondando con Mick Jones e Paul Simonon, i Clash.

 Tiberi continua a fotografare la band sviluppando un crescente interesse per i Sex Pistols.
“Provavo molto rispetto per Malcolm. Vedeva oltre i confini della scena musicale contemporanea, più come un luogo dove esplorare e crescere, dove innovare”.

Quando l’incidente televisivo nella rubrica di Bill Grundy, del dicembre ‘76 dimostra il potenziale comunicativo del fenomeno, facendo finire i Sex Pistols sulle prime pagine della stampa nazionale, Tiberi assume il ruolo di loro personnel e tour manager, con il compito di coordinare e dirigere le attività della band. Dopo la rottura del contratto con la EMI e l’arrivo di Vicious al posto di Matlock, McLaren ha bisogno di nuove canzoni dalla band, per attrarre un’altra etichetta discografica. Ironicamente i Sex Pistols si trovano così a competere con i Clash e con il loro manager, Bernie Rhodes, ex collaboratore di McLaren.

Dopo il debutto di Sid in uno show assieme ai Clash, Tiberi parte in tour con i Sex Pistols per Berlino e visita con loro la città e il Muro, assistendo alla composizione della canzone Holidays in the Sun. Da lì in poi Tiberi accompagna la band durante tutta la realizzazione dell’album in studio, del film Rock ‘n’ Roll Swindle e del tour.

 Tra le sue fotografie più famose, si ricordano quelle che immortalano l’esibizione di Joe Strummer e i 101ers nella prigione di Wandsworth, il concerto di beneficenza dei Sex Pistols per i figli dei pompieri scioperanti a Huddersfield, le occupazioni di Londra, i Clash e l’indimenticata performance My Way di Sid Vicious e The Slits. Sempre Tiberi gira la breve sequenza a Berlino e la registrazione dell’ultima notte del tour scandinavo dei Sex Pistols.

 

 

Inaugurazione
Sabato 5 Maggio - h 18.00
 
Durata
Da Sabato 5 Maggio a Domenica 8 Luglio
 

Clarence BICKNELL e lo stupore della Riviera

Clarence BICKNELL e lo stupore della Riviera

Prorogata fino a Domenica 4 Novembre al MACI di Villa Faravelli la mostra CLARENCE BICKNELL E LO STUPORE DELLA RIVIERA - Vedute e vedutisti attraverso le collezioni private.

La rassegna si inserisce nel calendario di eventi promossi per il centenario della morte dello studioso britannico, che da Luglio 2018 proseguirà fino al Gennaio 2019 e che ha come cardine l’omonimo museo fondato da Bicknell a Bordighera nel 1888.

La mostra del MACI esplora l’eredità di Clarence Bicknell come pittore, e l’influenza da lui esercitata su una cerchia di artisti, vedutisti, naturalisti e studiosi che proprio grazie alla figura dell’eminente ricercatore scoprirono la Riviera ligure e la immortalarono in una serie di opere esposte nelle meravigliose sale anni '30 di Villa Faravelli.

Oltre a Bicknell sono presenti opere di Frederick Burgess, Emilio Diana Crespi, Friedrick Von Kleudgen, Edward Lear, Pompeo Mariani, Filiberto Minnozzi, Hermann Nestel, Giuseppe Ferdinando Piana – autori provenienti da diverse collezioni private di famiglie imperiesi.

Clarence Bicknell è stato sicuramente il più poliedrico inglese che frequentò Bordighera tra l’Otto ed il Novecento. Nato il 27 Ottobre 1842 a Herne Hill (Londra) in una famiglia agiata, conseguì nel 1865 la laurea in matematica e nel 1873 divenne Master of Arts. Nel 1865 divenne anche il pastore della chiesa di Inghilterra, ma dopo qualche anno, vissuto nella comunità religiosa di Stoke on Terne, a seguito di un periodo di crisi spirituale si dedicò, come molti inglesi dell’epoca, ai viaggi e allo studio. Nel 1878, su invito della famiglia del reverendo Charles Fanshawe, giunse a Bordighera, per officiare nella locale chiesa anglicana, che abbandonò poco dopo. Nel 1888 aprì il museo che ricorda oggi il suo nome, che divenne ben presto fulcro della comunità di Bordighera e che conserva ancora oggi le testimonianze dei suoi molteplici interessi: dalla botanica all’ornitologia, dall’archeologia alla mineralogia, anche se il suo contributo più importante fu dovuto al censimento e allo studio delle incisioni rupestri del Monte Bego, che gli valsero rinomanza internazionale, nonché l’adesione alla causa esperantista. Morì il 17 Luglio del 1918 nella sua casa “Fontanalba” a Casterino (Tenda, Francia).

CLARENCE BICKNELL E LO STUPORE DELLA RIVIERA
Inaugurazione Sabato 1 Settembre - Prorogata fino a Domenica 4 Novembre

Orari di apertura
- Venerdì ore 16.00 - 19.00
- Sabato ore 10.00 - 13.00 e ore 16.00 - 19.00
- Domenica ore 16.00 - 19.00

Info&Biglietti
MACI Museo Arte Contemporanea Imperia
Villa Faravelli - Viale Matteotti 151 - Imperia
0183.297927/0184.544633
info@maci.art - www.maci.art

Inaugurazione
Sabato 1 Settembre ore 18.00
 
Durata
Da Sabato 1 Settembre a Domenica 4 Novembre
 
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